L’interpretazione più accreditata, supportata dal nome stesso, Osteria Nuova, presuppone appunto l’esistenza di una precedente struttura, non più confacente alle nuove esigenze abitative. Ruolo primario lo ebbe, “el bivac dla stropa”, stazione, dedita al ristoro del traino animale di carri, postiglioni, vetturini vari, situato sulla viabilità di collegamento di tutta la vallata fogliense, dotata d’abbeveratoi, mangiatoie con biada, attività artigianali di riparazione dell’epoca dal maniscalco, al falegname generico, ed un angolo/osteria per gli operatori. Inoltre si davano appuntamento, i coloni locali con le loro “coppie di buoi” in soccorso di Carrettieri che provenivano dal fiume, carichi di materiale pregiato “arenaria” al difficoltoso superamento collinare di via Monte Grappa, Via Monte Luro verso la Romagna. Da qui il termine “stropa”. La leggenda, vuole che a fondarla siano stati dei Nomadi, più reale la tesi, che vista la fiorente attività locale, si fermarono in occasione di feste, fiere “ritrovi boari” dai Gitani giostrai, una famiglia innamorata del posto, si integrò definitivamente, intraprese attività agricola, di trasporto, assistenza consorziale, certe le tracce, (non citati, vanno sentiti i discendenti). Ciò trova conferma del nostro paese, unico del comprensorio, ad avere una “Piazza dei camionisti” attività diffusa ereditata dai “Carrettieri” ora Piazza Pietro Lombardi.